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Le piantagioni di rimboschimento presentano varie funzioni a seconda della tipologia della zona e dell’appezzamento. In alcuni casi, permettono di rimboschire le zone quando il rivestimento è ridotto, aumentando la capacità di sink biosferico, riducendo l’erosione del suolo e garantendo lo sviluppo arboreo a breve termine. In altri casi, le piantagioni consentono di aumentare la capacità produttiva dell’appezzamento, con l’inclusione di specie per la produzione di legname pregiato. In tutti i casi, la diversificazione migliora l’adattamento degli appezzamenti al cambiamento climatico.
Nel progetto sono state realizzate tre piantagioni a scopi differenti:
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Rimboschimento di zone post incendio nella Vall de Rialb
Pla de l’Oliva (Baronia de Rialb)
L’incendio del 1994 nella Vall di Rialb ha comportato la riduzione del bosco di pino nero. Anni dopo, la rigenerazione è stata buona in alcuni punti e scarsa in altri. I rovereti hanno sostituito parzialmente il bosco di pino nero nei versanti soleggiati, intorno al bacino di Rialb.
È stato scelto un bosco di roveri di 2 ettari, con la presenza di lentaggine, pino nero e qualche sorbo, e si è lavorato alla piantagione di rinfoltimento con le stesse specie puntualmente presenti, pino nero e sorbo. Si spera di migliorare la fissazione del carbono e di aumentare la diversità della zona.
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Aumento della produzione e diversificazione delle pinete di pino d’Aleppo nella Serra d’Ancosa
Clos Costela (la Llacuna)
Intorno a una zona viticola e per la diversificazione della pineta di pino d’Aleppo è stata eseguita una piantagione di 1,5 ettari, intorno ai campi e al loro interno.
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Can Sabater de Puigcaní i Can Santacana (Mediona)
In un appezzamento di 4 ettari, dopo un abbattimento mirato, è stata realizzata una piantagione per migliorare la sua capacità produttiva.
In entrambi i casi, la piantagione viene fatta nei chiari esistenti della massa di pino d’Aleppo e nelle zone non arboree e antichi campi coltivati, con diverse specie a seconda delle microstazioni localizzate, sorbi, ericacee, melograni, peri, ciliegi, querce, frassini, aceri, roveri e bagolari.
Prima della piantagione si procede alla realizzazione di una pulizia mirata del sottobosco nei punti in cui si sistemano le piante e si prepara il suolo per rompere la compattezza del terreno e favorire i lavori di piantagione manuale e del’attecchimento della plantula. Successivamente, si collocano protettori a maglia di 1,2 m intorno a ogni pianta.
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