Descrizione generale del sito
L’area è situata nella regione Veneto, in provincia di Belluno (al confine con la provincia di Treviso). È parte della Riserva naturale biogenetica “Pian Parrocchia-Campo di Mezzo” (istituita nel 1977).
Il bosco, in cui la specie dominante è il faggio (Fagus sylvatica), si estende su una superficie di 667 ettari, interamente compresa all’interno delle Zone di protezione speciale (ZPS, 79/409/CEE) e nei Siti di importanza comunitaria (SIC, 92/43/CEE). Dal 1996 il bosco ospita anche un sito della Rete nazionale per il controllo degli ecosistemi forestali (CONECOFOR), parte del UN/ECE (ICP Forests, http://www.icpforest.org) che, nel 2009-2010, è stato monitorato nell’ambito di LIFE+ FutMon (http://www.futmon.org).
Il bosco ha una lunga tradizione di gestione forestale: le regole fondamentali applicate sono diradamento moderato dal basso o diradamento misto, ripetuti ogni 20 anni, mentre la rigenerazione avviene per regime di tagli successivi. In generale, per ogni intervento si estraggono 700-1000 m3 di legno, su una superficie compresa tra i 10 e i 15 ha. La gestione forestale è affidata all’Ufficio territoriale carabinieri per la biodiversità (UTCB) di Vittorio Veneto.
Descrizione dell’area di sperimentazione
L’area sperimentale selezionata per LIFE+ CLIMARK si trova in un settore di faggi ad alto fusto di età compresa tra i 120 e i 145 anni, a un’altitudine tra i 1 100 e i 1 200 metri s.l.m. Attualmente non viene definita l’età del taglio finale per adeguarsi alle funzioni ricreative, paesaggistiche e di mitigazione dei cambiamenti climatici emergenti. I parametri del sito (altitudine, posizione, suolo, quantità e andamento delle precipitazioni) sono ottimali per la crescita del faggeto e tali condizioni consentono di prolungare il tempo di permanenza delle colture (lunghezza della rotazione).
Una superficie di 35 ettari, suddivisa in nove (più uno) settori, è stata destinata alle prove di gestione di LIFE+ ManFor C.BD. (www.manfor.eu). Tre opzioni sono state identificate e assegnate in modo casuale in tre repliche ai settori (da 1 a 9). All’interno di ciascun settore è stato creato un raggruppamento di tre aree permanenti di campionamento circolare, secondo un disegno sistematico per rilevare i parametri di misurazione (specie, diametro a petto d’uomo, altezza, posizione degli alberi, valore sociale, proiezioni delle chiome, ecc.
Per il sito del Cansiglio sono state proposte le tre opzioni seguenti:
- Normale (locale): la gestione tradizionale che consiste nel diradamento moderato dal basso o diradamento misto, mentre la rigenerazione avviene per regime di tagli successivi. La selezione degli alberi è stata effettuata dal personale dell’UTBC sotto la guida del personale di LIFE+ ManFor C.BD;
- Innovativa: consistente nell’identificazione di un numero non fisso di alberi isolati e ben sviluppati (di solito nelle posizioni sociali predominanti) e nell’assottigliamento delle chiome dei concorrenti vicini per promuovere una migliore crescita di determinati alberi a livello di chioma, fusto e radice.
- Intervento ritardato: l’intervento ritardato a una fase successiva viene sperimentato nel contesto della gestione dei boschi di faggio ad alto fusto in virtù della sua ampia applicazione in Italia (ad esempio nei parchi nazionali, nelle riserve)
Per la prima volta è stata creata anche un’ulteriore area (non replicata), “l’isola d’invecchiamento”. Si tratta di un’area di 2-3 ettari in cui gli alberi vengono lasciati invecchiare indefinitamente fino alla morte e alla decomposizione; si creano buchi e aperture sui tronchi, una parte dei fusti vivi è parzialmente tagliata lungo la circonferenza esterna fino all’area di cambio per farli diventare alberi morti, o lasciata cadere a terra per creare microhabitat, nicchie e corridoi per gli insetti e la microfauna.